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La rosticceria siciliana è ricchissima di prelibatezza super gustose e buonissime. Arancini, cipolline, calzoni, bombe, bolognesi …e chi più ne ha più ne metta. Passepartout a tutte le ore del giorno e della sera, consumare un pezzo di tavola calda è un vero momento di piacere per il palato e per lo spirito.
Un po’ di storia
La Sicilia è stata crocevia di tante culture, dovute in particolare per la sua posizione strategica nel Mediterraneo . Due erano gli interessi principali verso quest’isola: commerciali e militari.
Prendendo in prestito le parole di Andrea Camilleri ” la Sicilia è il frutto gloriosamente bastardo di tredici dominazioni, dalle quali abbiamo preso il meglio e il peggio”.
Una delle ricchezze è sicuramente la cultura gastronomica, vanto e identità dei siciliani.
Qui descriverò solo alcune delle dominazioni, perché il discorso è vastissimo e non potrei mai sminuirlo con una sintesi.
Influenza greca:
I greci si insediarono sull’isola fondando diverse colonie, tra le quali spiccano Naxos, Agrigento, Selinunte, Catania e Siracusa tra il 753 a.C e il 212 da.C. Ed è proprio dal mondo greco che arrivano le prime importanti contaminazioni.
- La lavorazione della ricotta.
- La coltivazioni degli ulivi.
- La coltivazione delle vigne.
- L’ uso dell’origano
- I dolci a base di mandorle e miele.
Influenza Ebraica:
Le comunità ebraiche in Sicilia introducono:
- Piatti a base di verdure.
- L’aglio nelle fritture.
- La preparazione delle frattaglie.
Influenze Bizantine:
Grazie ai Bizantini ( 535 d.C. – 963 d.C.) la cultura gastronomica dell’isola si arricchisce ulteriormente:
- L’introduzione dela cannella.
- I chiodi di garofano.
- L’elaborazione dei primi formaggi piccanti.
Influenza Araba:
Nel periodo arabo ( 827 d.C. – 1091) avviene la rivoluzione del gusto.
- L’uso delle paste alimentari, prodotte a Trabìa, vicino Palermo, secondo la testimonianza del geografo arabo Idrisi.
- Si ha la coltivazione degli agrumi : arance e limoni.
- L’uso della canna da zucchero.
- La coltivazione del riso.
- La diffusione dello zafferano.
- L’introduzione del sesamo.
Agli arabi si devono il marzapane, le paste di mandorla e i prototipi dei cannoli.
L’ influenza Normanna: ( 1061- 1194).
- Ci lascia in eredità lo stoccafisso.
L’influenza Spagnola: (1410 – 1713).
- Con gli spagnoli arrivano in Sicilia: peperoni, zucche, il tacchino, e soprattutto il cacao.
- Dalle empanadas spagnole, derivano le scacciate siciliane.
Concludo con le parole di W. Goethe, che secondo me racchiudono tutta la bellezza, la storia e il carattere di una terra meravigliosa : ” L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito, soltanto qui è la chiave di tutto.”
Vediamo adesso gli ingredienti per i calzoni rustici senza glutine:
INGREDIENTI DEI CALZONI RUSTICI:
Farina per pizza senza glutine della Nutri free 250 g.
Acqua a temperatura ambiente 200 g.
Sale 4 g.
Lievito di birra 5 g. (se usate il lievito secco è 1.5 g.)
Olio extravergine d’olia 15 g.
Per il ripieno :
Prosciutto cotto 5 fette.
Formaggio a pasta filata 8 fette ( se sono piccole, altrimenti ne bastano la metà).
PREPARAZIONE DEI CALZONI RUSTICI:
In una ciotola mettete la farina, poi aggiungete il lievito sciolto in poca acqua ( Fig. 1) e iniziate ad impastare.
Aggiungete, poco alla volta, l’acqua e continuate ad amalgamare .
Successivamente mettete il sale e l’olio. Impastate ancora ( Fig. 2). Questo tipo di impasto è semplice da stirare ed è abbastanza omogeneo.
Dividete il panetto in 2 sfere ( Fig.3). Copritele con della pellicola trasparente e lasciatele lievitare per 2 ore. Se la temperatura esterna è fredda, vi consiglio di far lievitare i panetti in forno, solo con la luce accesa. Invece se fa caldo, potete farli lievitare, sempre coperti da pellicola, poggiati sul piano da lavoro.
Adesso stendiamo la pasta:
Una volta trascorso il tempo di lievitazione, prendete i panetti e divideteli in quattro parti. Prendete ogni singola parte e stendetela con l’aiuto di un mattarello. Ricavate dei dischetti e posizionate al centro il prosciutto e il formaggio ( Fig. 4).
Richiudete a mezzaluna, state attenti a sigillare bene bordi, così il ripieno non uscirà in forno.
Mettete i calzoni rustici su una teglia foderata di carta forno e spennellate con olio ( Fig.5).
Infornate a 240° per 20 minuti fino a quando saranno bene dorati….et voilà i calzoni rustici sono pronti per essere condivisi.
BUON APPETITO!




